Il prossimo 16 dicembre 2020 alle ore 14.00 è in programma la conferenza conclusiva di Conscious, il progetto per introdurre in ambito carcerario ed extra carcerario un modello di trattamento e supporto, finalizzato alla riduzione della recidiva per gli autori di abusi sessuali e violenza domestica che vede come capofila il Dipartimento di salute mentale e patologie da dipendenza della Asl di Frosinone, in partenariato con il Garante dei detenuti del Lazio, e in partnership con il Centro nazionale studi e ricerche sul diritto della famiglia e dei minori e la Wwp (European network for the work with perpetrators of domestic violence), l’organizzazione internazionale che raggruppa 64 membri in 32 paesi, impegnati nel contrasto alla recidiva. In fondo alla pagina sono indicati i link per scaricare alcuni outputs di progetto.
E’ prevista la partecipazione dell’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, dell’assessora alle Pari opportunità, Giovanna Pugliese, il Garante dei detenuti, Stefano Anastasìa, la direttrice generale della Asl di Frosinone, Pierpaola D’Alessandro e il direttore del direttore di dipartimento di salute mentale della stessa Asl, Fernando Ferrauti, e la direttrice del carcere di Frosinone, Teresa Mascolo. A illustrare i risultati dei trattamenti realizzati presso le carceri di cassino e Frosinone, interverranno Antonella D’Ambrosi e Nicola De Rosa. Ci si potrà iscrivere entro il 15 dicembre 2020 compilando
l’apposito form online. Gli organizzatori fanno sapere che durante la conferenza conclusiva sarà possibile interagire mediante la chat. Le domande saranno selezionate, per la discussione finale.
Nel corso dell’evento conclusivo saranno illustrati il modello di intervento, i risultati ottenuti e le lezioni apprese. L’obiettivo degli attuatori del progetto è quello di contribuire allo sviluppo e alla diffusione di un approccio intersistemico che sintetizzi i diversi vertici di osservazione e intervento – clinico, criminologico, socioeducativo, avviando programmi di prevenzione della recidiva delle condotte lesive e violente e stimolare il dibattito tra governo regionale e nazionale, le istituzioni carcerarie e sanitarie, i professionisti e la rete no profit, e che vengano condivise responsabilità, strategie e future iniziative europee.